L’Unità Operativa di Ortopedia della Casa di Cura Giovanni XXIII tratta tutte le patologie dell’apparato locomotore che coinvolgono gli arti e il rachide (colonna vertebrale). Centro di riferimento con la sezione di Chirurgia Protesica, di Chirurgia Artroscopica, di Chirurgia Spinale e di Chirurgia della Spalla e’ al primo posto in Veneto per interventi di protesi di anca e di ginocchio ed al sesto nella classifica nazionale (fonte Programma nazionale esiti Ministero della salute).
Il reparto è costituito da un team di specialisti in ogni distretto anatomico che collaborano a stretto contatto e che sono in grado di valutare attentamente tutte le ultime innovazioni tecnologiche e metodologiche, per garantire a ogni paziente un’assistenza altamente professionale e personalizzata.
Struttura protesica
Uno dei punti di forza dell’Unità Operativa di Ortopedia si trova negli interventi protesici di anca e ginocchio, realizzati con tecniche e materiali d’avanguardia.
Presso la nostra Struttura utilizziamo tecniche consolidate, efficaci e che, talora, rappresentano un unicum per quanto concerne la bassa invasività tissutale.
Per quanto concerne l’anca, basti pensare al cotile avvitato, sviluppato a partire dagli anni ’80 dal Dr. Callea, perfezionato negli anni a seguire e giunto fino alla configurazione attuale. Rispetto al classico cotile “press-fit” (che si fissa per interferenza) il cotile avvitato consente un notevole risparmio osseo nella preparazione acetabolare. Grazie alle sue caratteristiche, esso permette di poter essere fissato con grande stabilità e sicurezza, al contempo preservando in modo significativo il patrimonio osseo. Tutto ciò a vantaggio di un possibile intervento di revisione futuro. Nelle sue evoluzioni, il cotile avvitato gode ormai di un follow-up ultra-trentennale: la bassa percentuale di mobilizzazione (caso estremamente raro), la grande affidabilità nel tempo e la possibilità di poter essere utilizzato nei casi più disparati (impianti sia semplici che complessi ed in alcuni casi di revisione) lo rendono la componente acetabolare più utilizzata presso la Casa di Cura “Giovanni XXIII”.
Come per l’anca – e forse ancora di più – l’intervento al ginocchio eseguito con l’occhio rivolto al futuro rappresenta una delle chiavi per la buona riuscita. Il reale successo di un intervento di chirurgia protesica lo si vede nel lungo termine, e se è vero che un recupero rapido è molto vantaggioso per il paziente, un impianto ben funzionante e duraturo nel tempo resta il vero obiettivo. È pertanto necessaria una tecnica chirurgica che consenta l’applicazione dell’impianto protesico con un ridotto sacrificio dei tessuti sia molli sia, soprattutto, ossei, che sia ben riproducibile e facilmente adattabile a qualsiasi modello e tipologia di protesi. Da molti anni, oramai, a Monastier utilizziamo una particolare tecnica chirurgica che consente di adattare qualsiasi tipo di protesi al ginocchio da operare: ne consegue una cinematica che si adatta alle tensioni legamentose, assecondandole e, di conseguenza, molto più fisiologica. I risultati nel medio e lungo termine sono davvero soddisfacenti, i tassi di complicazioni estremamente bassi ed il gradimento dei pazienti molto elevato.
Di particolare aiuto in chirurgia è stata l’introduzione di sistemi di navigazione robotica: è stato dimostrato che i chirurghi riducono il margine di errore e, quindi, aumentano la sopravvivenza della protesi attraverso l’uso di questi sistemi di navigazione. Per contro, i maggiori costi ed il sensibile aumento dei tempi chirurgici (dovuto alla complessità della procedura) possono aumentare il rischio di complicanze infettive, evento drammatico per questo tipo di interventi. Avvalersi della chirurgica robotica in ortopedia risulta, pertanto, valido solo nei centri in cui la chirurgia protesica non raggiunge alti volumi.
Struttura artroscopica
Il reparto è dotato anche di una struttura artroscopica che si occupa prevalentemente di interventi mini-invasivi al ginocchio e alla spalla. L’artroscopia permette, attraverso alcune piccole incisioni, di visualizzare l’interno delle articolazioni per mezzo di una sonda a fibre ottiche e, al tempo stesso, di intervenire con un notevole risparmio di tempo e preservando i tessuti. Si riducono così al minimo i disagi per il paziente rispetto a un intervento a cielo aperto, in quanto il dolore post-operatorio viene ridotto considerevolmente ed il recupero funzionale è molto più rapido.
Trattamento con Fattore di Crescita
La clinica è tra i pionieri della prevenzione delle patologie degenerative articolari attraverso il trattamento con Fattore di Crescita (Prp plasma ricco di piastrine). Negli ultimi anni si è scoperto che, all’interno delle piastrine del sangue, si trovano delle sostanze definite “Fattori di Crescita Piastrinici” che sono in grado di stimolare la rigenerazione di tessuti danneggiati.
Prima che si renda necessario intervenire con l’inserimento di protesi, quando la componente cartilaginea dell’articolazione non è ancora del tutto consumata, grazie all’infiltrazione di peptidi estratti direttamente dalle piastrine del paziente, le cartilagini vengono riparate e la loro vita utile prolungata.
Le piastrine vengono concentrate attraverso delle centrifugazioni a bassa velocità direttamente dai biologi del Laboratorio Analisi della Casa di Cura e quindi iniettate nella zona del corpo interessata. A seguito della terapia (che avviene in più sedute) si ha una riduzione del dolore, fino anche alla sua scomparsa, e un recupero funzionale dell’articolazione. Non ci sono effetti collaterali anche se esistono controindicazioni per i pazienti con malattie del sangue, con infezioni virali in atto o che assumono farmaci antipiastrinici (aspirina o altri antiaggreganti).
Va sottolineato che questo procedimento non va a sostituire l’intervento chirurgico ma lo può allontanare nel tempo, cosa peraltro molto utile nei soggetti giovani.
Spetta al medico valutare, caso per caso, se il paziente può essere o meno sottoposto a questo trattamento.
Approccio globale alla salute del paziente
Grande importanza viene data dall’approccio olistico alla salute del paziente, che punta a definire le patologie del singolo individuo in un più ampio concetto di condizione psico-fisica anziché concentrarsi sul solo sintomo oggetto della cura, che è spesso associato a un malessere più profondo o nascosto.
Per questo viene posta particolare attenzione all’aspetto dietetico, a quello emozionale e a quello organico, allo scopo di aiutare il paziente nel processo di guarigione e renderlo maggiormente consapevole di sé sotto ogni aspetto. Questo tipo di approccio, che si concretizza ad esempio nella conduzione di test alimentari e nel supporto psicologico, è reso possibile dallo stretto rapporto medico-paziente che la Casa di Cura Giovanni XXIII è in grado di offrire, nonché dall’alto grado di collaborazione tra i diversi specialisti.
Medicina e Terapia del Dolore
In accordo con la definizione della letteratura più recente di “pain medicine”, la Medicina del Dolore è ricerca, diagnosi e decisione terapeutica finalizzata alla cura del paziente con dolore acuto, persistente o malattia dolore, nonché al suo recupero secondo un approccio bio-psicosociale.
L’equipe sanitaria di Medicina del Dolore è composta da figure professionali altamente specializzate che lavorano per rendere il percorso di cura del paziente il più agevole possibile.
La diagnosi, la terapia e la presa in carico del paziente con dolore richiedono una gestione interdisciplinare: per questo motivo l’equipe di Medicina del Dolore è composta da diversi specialisti (medici, fisioterapisti, psicologi, infermieri e nutrizionisti).
I nostri punti di forza
Il più grande valore aggiunto offerto dalla nostra Casa di Cura è dato dalle forti sinergie che si instaurano tra gli specialisti e i collaboratori dei singoli reparti e servizi, per questo tutta l’organizzazione può essere vista come una grande squadra che collabora per il benessere del paziente. Chirurghi ortopedici, anestesisti, radiologi, medici di laboratorio possono condividere velocemente diagnosi e referti grazie a una moderna infrastruttura informatica ed a una dotazione diagnostica che permette di effettuare internamente ogni esame con strumenti all’avanguardia rapidi e affidabili, degni di un ospedale che si pone tra i centri di riferimento in Veneto.
Prestazioni effettuate e casistica
- Sez. Protesica.
Dott. Carlo Callea, Dott. Angelo Genova, Dott. Roberto Corezzola, Dott.Andrea Maggi, Dott. Ettore La Bruna, Dott. Marco Pavan, Dott. Massimo di Giuseppe.
hanno eseguito complessivamente oltre 1500 interventi di chirurgia protesica di anca e ginocchio. - Sez. Artroscopica. (ginocchio: ricostruzione legamenti crociati e chirurgia della spalla)
Dott. Antonino Fattori, Dott. Angelo Genova, Dott. Roberto Corezzola, Dott. Marco Pavan, Dott. Ettore La Bruna.
complessivamente 1826 interventi di chirurgia artroscopia. - Sez. Chirurgia del Piede
Dott. Massimo Toffolo, Dott. Mauro di Leo, Dott. Elia Accorsi complessivamente 780 interventi di chirurgia del piede. - Sez. Chirurgia della Mano
Dott. Ruggero Mele, Dott. Andrea Bettiolo complessivamente 190 interventi di chirurgia della mano - Sez. Spinale
Dott. Giuseppe Trincia: 528 interventi chirurgia della colonna (coblazioni, stabilizzazioni ed ernie a cielo aperto) - Sez. Chirurgia della Spalla
Dott. Enrico Gervasi
Staff
Dott. Carlo Callea – Responsabile
Dott. Roberto Corezzola – Aiuto Corresponsabile
Dott. Angelo Genova – Aiuto Corresponsabile
Dott. Andrea Bettiolo
Dott. Alberto Bragantini
Dott. Guido Cavatore
Dott. Nicola Collini
Dott. Luca Corò
Dott. Massimo Di Giuseppe
Dott. Mauro Di Leo
Dott. Antonino Fattori
Dott Roberto Fattori
Dott. Francesco Frassanito
Dott. Marco Filiputti
Dott. Freddo Giuseppe
Dott. Enrico Gervasi
Dott. Ettore La Bruna
Dott. Mirco Marchiori
Dott. Luciano Masiero
Dott. Ruggero Mele
Dott. Marco Pavan
Dott. Giustino Piccirillo
Dott. Claudio Rigo
Dott. Giacomo Sabbioni
Dott. Fabio Tagliapietra
Dott. Massimo Toffolo
Dott. Andrea Tomasi
Dott. Giuseppe Trincia
Dott. Roberto Vianello
Dott. Massimo Zona